I Primitivi Fiamminghi

Il XV secolo vede fiorire una cultura artistica d’eccezione soprattutto nell’area meridionale delle Fiandre, operando principalmente nelle ricche città mercantili di Bruges, Gand, Leuven, Tournai e Bruxelles.  Il periodo dei primitivi fiamminghi coincide con quello del rinascimento italiano, ma si tratta di una cultura artistica indipendente, separata dall’umanesimo che si stava sviluppando in Italia; essi rappresentano il culmine dell’eredità artistica medievale nordeuropea e allo stesso tempo risentono dell’influenza rinascimentale, vengono, quindi, considerati come appartenenti sia al primo rinascimento, sia al tardo gotico. Tra i più importanti artisti Campin, van Eyck, Rogier van der Weyden, Dieric Bouts, Petrus Christus, Hans Memling, Hugo van der Goes e Hieronymus Bosch.  Grazie alla loro maestria del nuovo strumento della pittura ad olio e al loro occhio per i dettagli, spinsero l’arte pittorica a livelli mai visti prima, cambiando per sempre il corso della storia dell’arte. Era un’epoca in cui le opere venivano commissionate non solo dalle corti e dagli istituti religiosi, ma anche dalle città e dai loro abitanti. Per la prima volta, il pittore copriva una posizione di rilievo nella società.

a cura di Diana Marcello – storica dell’arte

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